📰NEWSLETTER PLANET HOUSE SAS📰 - IMU PRIMA CASA: PAGA ANCHE CHI NON E' RESIDENTE?
Quando si parla di Imu si tende spesso e impropriamente, come vedremo, ad accostarla al termine “prima casa” per verificare quando e se si può beneficiare dell’esenzione dall’imposta.
Per rispondere alla domanda quindi è importante prima di tutto avere chiaro il concetto di abitazione principale che rileva ai fini dell’imposta municipale unica e poi quello di residenza. Solo dopo aver compreso il significato di questi termini è possibile tirare le fila e capire quando e perché, in determinate ipotesi, anche se non si ha la residenza in un determinato immobile, si è comunque tenuti a pagare l’imposta. Procediamo quindi per gradi per rispondere alla domanda: l’Imu prima casa la paga anche chi non è residente?
Imu prima casa o Imu abitazione principale?
Il termine Imu prima casa è utilizzato impropriamente quando di parla dell’Imposta Municipale Unica. Molto più corretto parlare di abitazione principale. Sappiamo infatti che solo l’abitazione principale appartenente alle categorie catastali dalla A2 alla A7 gode dell’esenzione, contrariamente a quanto accade per quelle di “lusso” che rientrano nelle A1, A8 e A9.
Abitazione principale: requisito formale e sostanziale
Fatta questa precisazione vediamo esattamente che cosa si intende per abitazione principale, ovvero quali sono i requisiti che la legge richiede ai fini dell’esenzione.
A dircelo è l’art. 3 comma 3 del dlgs n. 201/2011 ai sensi del quale: “Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unita’ immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.”
Ne consegue che un’abitazione per essere qualificata “principale” ai fini dell’esenzione deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
– il contribuente deve aver fissato nella stessa la residenza propria e della sua famiglia;
– il contribuente e la sua famiglia devono dimorarvi abitualmente, ovvero trascorrere in essa gran parte dell’anno.
Riepilogando un’abitazione è principale quando soddisfa sia il requisito formale della residenza, che si realizza con la dichiarazione all’anagrafe del Comune di appartenenza, che quello sostanziale della dimora abituale del contribuente e della sua famiglia.
Paga l’Imu anche chi non è residente?
Chiarito questo altro importante concetto cerchiamo ora di rispondere alla domanda iniziale: deve pagare l’Imu anche chi non è residente?
Abbiamo visto che l’esenzione è riconosciuta solo se sono integrati i requisiti della residenza e della dimora abituale, se uno dei due manca, l’agevolazione non spetta.
Pertanto se un soggetto è proprietario di una casa, ma abita in un appartamento in affitto, poiché è in questo immobile che ha fissato la propria residenza, su quello di proprietà deve pagare l’Imu, mancando infatti il requisito della residenza e della dimora abituale del contribuente e della suo nucleo familiare, non può essere classificato come abitazione principale ai fini dell’esenzione.
Può però anche verificarsi un’altra ipotesi, ossia che un soggetto abbia acquistato un immobile da destinare ad abitazione principale, ma che di fatto sia impossibilitato ad abitarlo perché in costruzione. Ora, in questo caso occorre fare un distinguo. Per quanto riguarda infatti le agevolazioni prima casa, se il contribuente è impossibilitato per cause di “forza maggiore” a fissare immediatamente la residenza nel nuovo immobile, ma vi si trasferisce nel termine di 18 mesi dal rogito, conserva tutte le agevolazioni previste. Il discorso invece cambia se si parla di Imu. In questo caso infatti, poiché l’acquirente di fatto ha la residenza in un altro immobile in attesa che quello nuovo sia pronto, quest’ultimo è considerato seconda casa fino alla data dell’effettivo trasferimento, con il risultato che per questo edificio l’Imu è dovuta.
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