📰NEWSLETTER PLANET HOUSE📰 - CHI E' L'AGENTE IMMOBILIARE

Comprare o vendere casa, oppure trovare un appartamento in affitto adeguato alle proprie esigenze, non è sempre semplice. Spesso l’assistenza di un professionista del settore risulta indispensabile poiché semplifica di molto le operazioni, soprattutto quando non si ha alcuna idea da dove iniziare.

Ed è qui che entra in gioco l’agente immobiliare una delle figure più richieste negli ultimi anni.



Agente immobiliare: la disciplina

Semplificando al massimo, l’agente immobiliare è da considerarsi un intermediario tra le parti che ha come obiettivo quello di agevolare le loro trattative e condurle alla finalizzazione di un affare.

Il codice civile, all’art. 1754, definisce un mediatore come colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza. L’agente immobiliare può dunque lavorare in proprio, come libero professionista, oppure operare per conto di un’agenzia (immobiliare).

Tuttavia, l’attività di mediazione non esaurisce di certo i compiti dell’agente immobiliare: per giungere al risultato (la conclusione dell’affare) gli è richiesta una competenza professionale specifica per offrire il miglior servizio possibile.

 

Cosa fa l’agente immobiliare?

Nella pratica, dunque, l’agente immobiliare è chiamato quotidianamente a svolgere tutta una serie di attività prodromiche al suo compito di intermediario tra chi vuole vendere e comprare casa o tra chi vuole affittare e chi cerca casa in affitto.

 

Il professionista dovrà in primis essere in grado di interfacciarsi e interloquire con le parti, ascoltare e comprendere nel dettaglio le loro necessità affinché possa trovare un compromesso che vada bene a tutti; oltre a compiere attività di supporto e consulenza, dovrà, tra le altre cose, seguire i clienti durante tutte le fasi dell’operazione (dalla trattativa alla stipula del contratto), accompagnarli a eventuali sopralluoghi e visite, ricevere e valutare offerte, curare gli aspetti burocratici e finanziari inerenti le transazioni (ad. esempio occuparsi di pratiche amministrative, bancarie e notarili).

 

In aggiunta dovrà anche effettuare ricerche di immobili, preparare annunci di vendita e di affitto, occupandosi della promozione, della pubblicizzazione e della visibilità degli stessi. Ancora, egli avrà il compito di effettuare stime e fornire adeguate valutazioni immobiliari del bene, operazione che richiede una conoscenza profonda del mercato.

 

La provvigione

L’agente immobiliare, in qualità di mediatore, ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti (cfr. art. 1755 del codice civile) se l’affare è concluso per effetto del suo intervento. Il suo compenso, dunque, è strettamente correlato alla buona riuscita dell’affare, dunque il guadagno va parametrato agli affari conclusi in un determinato periodo.

 

La provvigione rappresenta una percentuale, in misura variabile, sul valore complessivo della transazione. Di norma, la misura della provvigione e la proporzione in cui questa deve gravare su ciascuna delle parti, viene prevista da tariffe professionali o pattuita con i clienti. Il codice civile stabilisce che, in mancanza di patto, di tariffe professionali o di usi, sono determinate dal giudice secondo equità.

 

L’agente che lavora per un’agenzia immobiliare, invece, ha solitamente diritto a uno stipendio suddiviso in una parte fissa, prestabilita a cui si aggiunge una parte variabile relativa alla provvigione.

 

Requisiti per l’esercizio della professione

 

In Italia, l’attività dell’agente immobiliare è regolata principalmente dalla Legge n. 39 del 1989 (e s.m.i.) che ha previsto un regolamento specifico per l’esercizio della professione, oltre che da altre fonti succedutesi nel tempo.

 

Al mediatore, la legge richiede di essere in possesso di una serie di requisiti, anche morali oltre che professionali, ancor prima di acquisire la preparazione necessaria e la formazione adeguata alla svolgimento dell’attività.

 

Al futuro agente immobiliare, infatti, si richiede una precisa formazione professionale: quanto al livello d’istruzione, è sufficiente aver conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado, a cui dovrà aggiungersi (a meno che l’interessato non dimostri di aver lavorato almeno 24 mesi presso un’agenzia immobiliare), la frequentazione di un apposito corso di formazione indispensabile per ottenere il “patentino” di agente immobiliare dopo un esame presso la competente Camera di Commercio.

 

Il professionista in possesso dei requisiti richiesti dovrà poi effettuare una dichiarazione di inizio attività per l’esercizio del proprio lavoro e iscrivere i suoi dati presso il Registro delle Imprese e nel Repertorio Economico Amministrativo (R.E.A.), istituito presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Solo al mediatore regolarmente iscritto è infatti consentito esercitare l’attività di intermediazione immobiliare e per l’esercizio abusivo della professione sono previste pene particolarmente severe

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